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Antibiotioco-resistenza

Antibiotioco-resistenza: ci stiamo dirigendo verso un’epoca pre-penicillina?

Abbiamo accolto la penicillina, a ragione, come uno dei più grandi trionfi di umana fattura: una vittoria della vita sulla morte, la panacea di tutti i mali potenzialmente esiziali. Trasportati dall’entusiasmo, abbiamo però tratto un’inferenza sbagliata pensando di essere diventati immortali solo perché più longevi e abbiamo incominciato ad abusare di antibiotici nell’errata convinzione che potessero fare solo bene. Ma questa nostra convinzione sta per trovare una resitenza….un antibiotico-resistenza

Di batteri e di antibiotici e di resistenza

15.000.
A poco meno di un mese e mezzo alla fine dell’anno, l’Italia vanta un triste primato in Europa per numero di decessi.
Covid? Tumore? Malattia croniche o congenite? La risposta è molto meno impressionante e per questo più allarmante: l’antibiotico-resistenza è reale e in Italia, numeri alla mano, e in tutta Europa è già un’emergenza.
Più che dilungarsi su cos’è l’antibiotico resistenza, bisogna indagare le cause che l’hanno resa possibile e capire perché rappresenta un fenomeno dall’impatto sociale, economico e sanitario potenzialmente devastante.
Se è naturale il mutamento, anche l’antibiotico-resistenza è sotto certi aspetti un fenomeno del tutto naturale. Ad allarme oggi è la velocità di questo fenomeno e la spinta che le condizioni socio-economiche e il comportamento umano gli hanno impresso, facendola diventare una minaccia che potrebbe riportare molto indietro le condizioni sanitarie dei paesi sviluppati.

Antibiotico cura ammalare

Antibiotico, quando le proprietà sono usate impropriamente

C’era un tempo in cui la polmonite e la meningite erano malattie fatali. Pericolo scongiurato per sempre. Giusto?
Non proprio…
Dicevamo della penicillina e di cosa la sua scoperta abbia significato nel trattamento d’infezioni batteriche e nel migliorare le aspettative di vita.
Lungi da noi volere mettere in dubbio l’importanza dell’uso degli antibiotici, sembra però che proprio l’abuso dei suddetti sia la prima causa dell’antibiotico-resistenza.
Nell’uso improprio degli antibiotici rientrano molti casi, purtroppo comuni, ma non per questo accettabili e auspicabili.

L’uso inefficace degli antibiotici

L’antibiotico è efficace in caso di polmonite e altre infezioni batteriche, ma per il raffreddore? No.

Il raffreddore o l’influenza sono manifestazioni d’infezioni causate da virus, non da batteri, e l’uso degli antibiotici in tali casi è inutile, se non dannoso.

L’antibiotico agisce solo contro i batteri e, purtroppo, proprio tutti i batteri, anche quelli benefici per il nostro organismo come quelli della flora batterica microbiota, che risiedono su superfici e mucose del corpo.

Paradossalmente se si usa l’antibiotico per un raffreddore non ci si cura, piuttosto è sicuro che si manifestino problemi gastrointestinali.

L’uso inefficace della prescrizione (degli antibiotici)

Assumere antibiotici nel rispetto della prescrizione medica che ne indica tempistiche, frequenza e dosaggi è l’unica strategia adeguata per un uso corretto degli antibiotici.

La creazione di superbatteri è diretta conseguenza di una terapia seguita male, forse riducendo le dosi, forse prendendoli senza rispettare gli intervalli di tempo, forse prolungando più del dovuto i giorni di assunzione.

Entrambi i casi appena elencati hanno un minimo comune denominatore: un eccesso d’iniziativa propria del paziente che arriva a scavalcare le competenze del medico.

Esiste però anche un’altra via per nutrire la l’antibiotico-resistenza.

Antibiotico: l’uso più selvaggio

Un abuso di antibiotici provoca danni e li provoca pure quando li ingeriamo inconsapevolmente. Ogni giorno si assumono, volenti o nolenti, antibiotici nella quantità in cui mangiamo carne proveniente da allevamenti intensivi.

L’abuso qui coincide con le nostre abitudini alimentari e le scelte d’acquisto più o meno etiche. Stipare migliaia d’individui animali in spazi ristretti è un grosso rischio per la salute di tutte le specie coinvolte nella filiera.

L’antibiotico-resistenza si ‘nutre’ della somministrazione di antibiotici, gli stessi assunti dagli umani!, agli animali da allevamento per evitare malattie causate dal sovraffollamento.

Antibiotico-resistenza: quali prospettive?

Dalle scelte del singolo al disastro sociale il passo è, purtroppo, breve.

Quando un batterio sopravvive a una terapia antibiotica, esiste la concreta possibilità che diventi resistente e che quindi, moltiplicandosi, trasferisca la sua resistenza agli antibiotici agli altri batteri che, se non più contagiosi, saranno sicuramente più ostici da debellare.

Se l’individuo non è strettamente responsabile del contagio delle altre persone, è in parte responsabile del tipo di batterio, sempre più resistente alle cure, che gli altri andranno a contrarre in futuro.  

La prospettiva, poco rosea, è che in futuro circoleranno batteri resistenti a uno e più antibiotici (multi-resistenza), fino a diventare del tutto resistenti (pan-resistenti) in un progresso batterico che coinciderà con un regresso delle condizioni umane. Ricordate i tempi in cui era possibile morire di polmonite o di congiuntivite?

È recente l’allarme nell’ambiente oftalmologico: 9 infezioni alla cornea su 10 risultano insensibili alle terapie antibiotiche.

Stafilococco, Streptococco e Pseudomonas Aeruginosa sono tra i super-batteri con livelli più alti di e la ‘colpa’ sarebbe delle congiuntiviti curate in maniera ‘casalinga’. Senza prescrizione ovviamente.

I super batteri resistenti sono un grave problema per la salute pubblica in tutto il mondo, perché aumentano i casi di malattia, l’incidenza della mortalità e la pressione sul sistema ospedaliero per via di ricoveri sempre più lunghi.

Se le previsioni si dovessero avverare, e nel futuro ci fosse grande circolazione di batteri pan-resistenti, entreremmo in una era davvero poco mirabile, in cui le ferite comuni torneranno a essere pericolose e le operazioni chirurgiche, trapianti, impianto di protesi o trattamenti di chemioterapia, impossibili da effettuare.

Un rischio eccessivamente alto solo per mantenere il vezzo di prendere antibiotici quando ci cola il naso.

Come resistere agli antibiotici?

A livello internazionale, la comunità scientifica è compatta nel proporre sentieri da percorrere, al fine di prevenire il peggio.

  1. I problemi sanitari devono avere una risposta prima di tutto culturale e civica, che si traduce nell’assunzione di atteggiamenti individuali socialmente responsabili, come ridurre l’abuso di antibiotici, sia per terapie auto-prescritte sia per le scelte alimentari.
  2. Il secondo sentiero è ben più lungo e passa per la promozione di vaccinazioni di massa e d’incentivi all’introduzione di terapie innovative in grado di far fronte ai ceppi resistenti.

A oggi però l’unico comportamento applicabile, che coniuga i principi di cui sopra, è fidarsi della medicina e soprattutto del proprio medico e chiedere sempre a lui le terapie necessarie.

Il vademecum per l’uso appropriato dell’antibiotico

  • non insistere per avere una prescrizione di antibiotici in caso d’infezioni leggere come mal di gola, bronchite e varie: il nostro sistema immunitario è spesso sottovalutato
  • seguire pedissequamente le indicazioni sulla ricetta
  • non sospendere la somministrazione, anche in caso di alleviamento dei sintomi
  • non abbozzare risposte che non ti competono in caso di dimenticanza della dose, ma chiedi sempre al medico
  • seguire solo prescrizioni fatte su misura: non replicare mai la terapia di un altro soggetto
  • non curare i virus con antibiotici
  • non usare antibiotici ‘avanzati’ da terapie precedenti, ché non tutte le infezioni e gli antibiotici sono uguali

Il consulto del medico è ancora più necessario, quando il soggetto:

  • è un over 65
  • soffre di malattie croniche come asma e diabete
  • soffre di malattia polmonare cronica, come bronchite ed enfisema
  • presenta problemi cardiaci
  • sta già assumendo cortisone o farmaci chemioterapici

Antibiotico, a volte è una questione di informa…tica

Questo Vademecum altro non è che un inno al buon senso e seguirlo è più facile che non seguirlo, specie con le nuove risorse della sanità.
Se prima c’era l’attenuante del tedio o dei troppi impegni che impedivano di andare in ambulatorio solo per prendere una ricetta, adesso è un’argomentazione anacronistica.
Grazie ai servizi di Telemedicina, per cui interagire con il proprio medico è immediato come aprire una notifica, avere una prescrizione antibiotica è semplice e veloce: un modo perfetto per compiere un gesto responsabile nei confronti di tutti.

Che aspetti a scaricare Medicami ai pazienti e a mangiare un piatto di legumi per pranzo?